Condivisioni, Social Network e Copyright

arte e social network

Se sei un artista probabilmente ti chiedi quando una ricondivisione social viola o non viola il copyright. Premetto che in termini di copyright e diritto d’autore ogni piattaforma ha le sue regole non ne parlo in questo articolo ma puoi trovare le info in un articolo dedicato (qui il link).

Tornando a noi le ricondivisioni (reposting, social sharing,…) sono alla base di qualsiasi social network e di per sé non violano il copyright anzi, nel momento in cui pensiamo “voglio andare virale” quello che ci stiamo augurando è che che più persone possibile condividano, commentino e reagiscano a un nostro contenuto.

Le ricondivisioni sono uno strumento pazzesco per ottenere questo obiettivo: infatti, più persone condividono sul loro profilo i nostri contenuti, più persone raggiungeremo con le nostre opere.

Quindi portiamoci a casa il primo concetto:

“Le ricondivisioni sono uno strumento potentissimo che permette all’artista di amplificare esponenzialmente la portata del suo messaggio raggiungendo un numero di persone sempre maggiore e, nel più auspicabile dei casi, diventare virale.”

Ma cosa succede quando qualcuno ricondivide un nostro contenuto?

Il contenuto di per sé resta nostro ma ovviamente le persone che entrano in contatto con quel contenuto devono aver modo di sapere che si tratta di una nostra opera originale e non appartiene a chi l’ha ricondivisa.
A questo proposito viene in nostro aiuto il tag.

Nel momento in cui pubblichiamo l’opera del nostro ingegno sui nostri profili social chiunque la può ricondividere ma se viene ricondivisa dobbiamo essere taggati, diversamente la condivisione può essere considerata una violazione del diritto d’autore.

Ora, prima di partire in quarta a denunciare chiunque abbia ricondiviso un nostro contenuto senza tag sui social capiamo cosa possiamo fare per trasformare una ricondivisione che viola il copyright in un’azione a nostro vantaggio e quando effettivamente vale la pena di farlo.

Esistono, a mio avviso, diversi livelli di violazione del diritto d’autore nelle condivisioni social.

A me piace raggrupparli in 3 categorie. Vediamole insieme!

1. L'estimatore ingenuo

Prendiamo per esempio il caso in cui un nostro follower o un utente qualsiasi, anche non follower, ricondivide un nostro contenuto senza taggarci perché gli piace, lo trova d’ispirazione e lo vuole far vedere ad amici e parenti.


Ecco, non vorrai certo denunciare la signora Maria per aver condiviso un tuo post senza taggarti…

In questo caso, ammesso che tu te ne accorga, ti consiglio di scrivere in privato all’utente in questione ringraziandolo/a e chiedendogli se gentilmente può aggiungere il tag o se non è possibile di metterlo la prossima volta. Ti assicuro che loro saranno contentissimi di vedere che il loro mito gli ha scritto e ti stimeranno ancora di più!

2. Il professionista "svagato" (o pseudotale)

Esiste poi tutta una miscellanza di professionisti nel settore artistico o pseudotali che si muovono sui social.

Questi possono essere: riviste d’arte, pagine dedicate all’arte, critici d’arte, ecc.

Se una di queste figure condivide una tua opera o un tuo contenuto senza taggarti (anche fuori dal contesto originale) è chiaramente da cosiderarsi più grave.

Come muoverti? La scelta spetta a te, a seconda di quanto reputi grave l’azione. Se reputi sia sufficiente inseriscano il tag puoi contattare la pagina in questione, oppure puoi scegliere di chiedere la rimozione al social network o in alternativa se pensi ci sia malafede o dolo puoi contattare un legale.

Comunque, se la condivisione non apporta danni alla tua immagine, io ti consiglio di partire dando il beneficio del dubbio e contattando in DM la pagina in questione.

Spesso si risolve con facilità!

3. Il ladro b******o

Per questa categoria io non ho pietà. Qui in realtà le forme e le modalità sono le più disparate ma il denominatore comune è chiaro obiettivo di avere un ritorno, a volte anche economico, sfruttando il lavoro altrui.

In questi casi screenshot alla mano, avvocato e segnalazione alla piattaforma chiedendo la rimozione del contenuto.

 

 

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